Oro e petrolio reagiscono in modo diverso alla Brexit. Conviene investire? I prossimi scenari.
Di fronte alla Brexit oro e petrolio hanno avuto reazioni diverse. Dopo la comunicazione della volontà del popolo britannico di voler uscire dall’Unione Europea, il metallo giallo è stato acquistato in maniera importante in seguito alle vendite nelle borse, mentre il petrolio non ha subito scossoni importanti, a testimonianza che sull’oro nero i fattori che ne influenzano i movimenti sono altri: gli attuali eccessi di produzione (in relazione alla domanda globale) e i mancati accordi sui tagli alla produzione, ovvero sui limiti massimi da impostare.
Petrolio
Per quanto riguarda il greggio WTI possiamo seguirlo soltanto da un punto di vista tecnico, in quanto non crediamo possano sussistere dei fattori propedeutici a salite strutturali del prezzo del petrolio, tenendo anche conto delle correlazioni positive intraday tra il suo andamento e quello delle borse americane. Le previsioni sono che ci sia ancora spazio per un leggero rialzo.
Le aree che seguiamo con attenzione passano per 41.50 zona che se non superata potrebbe far continuare la lateralità attuale, e 50.70, livello che se superato potrebbe condurre al test dei massimi relativi che potrebbero lasciare spazio per salite fino ad area 57/58.
Oro
Nelle ultime settimane, l’oro, invece ha dimostrato di avere dei rialzi anche di fronte a salite di borsa, dimostrando che si stanno “facendo le prove” per potenziali partenze di trend rialzisti di medio periodo, che andremo a considerare come validi da un punto di vista operativo soltanto in caso di rottura rialzista di area 1.400, con obiettivi che attualmente non possiamo stimare comunque oltre 1.490 gli eventuali movimenti sui quali occorrerà prestare attenzione a potenziali fasi ribassiste.
*A cura di Matteo Paganini Capo Analista Fxcm Italia
Potrebbero interessarti anche questo articolo:
come difendere i risparmi da inquinamento e cambiamenti climatici