Con l’ultimo rialzo dei tassi dello 0,25% da parte della Banca Centrale europea che ha portato il tasso ufficiale al 4,25%, chi ha sottoscritto un mutuo medio a tasso variabile a gennaio 2022 ha subito un esborso totale aggiuntivo di oltre 2.300 euro in un anno e mezzo.
E’ quanto risulta dalle simulazioni di Facile.it e Mutui.it–
Le simulazioni
Facile.it ha preso in riferimento un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro con piano di restituzione in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022 e ha studiato come sono cresciute le rate da inizio 2022 ad oggi e come potrebbero variare nuovamente nei prossimi mesi in base ai Futures sugli Euribor, ovvero alle aspettative di mercato:
- Il tasso (TAN) di partenza di gennaio 2022 era pari allo 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro
- A seguito dei diversi aumenti del costo del denaro messi in atto dalla Banca Centrale Europea per contrastare l’inflazione, il tasso di quel mutuo è salito notevolmente arrivando a sfiorare, ad agosto 2023, il 4,95% con una rata di circa 726 euro con un rincaro a pagare del 60% rispetto a inizio 2022 (+270 euro)
- Sommando le cifre aggiuntive pagate ogni mese rispetto alla rata di partenza è emerso che da gennaio 2022 ad agosto 2023 l’esborso totale per chi ha sottoscritto un mutuo come sopra descritto, è stato di oltre 2.300 euro.
Il picco a dicembre
Nelle ultime settimane l’Euribor a 3 mesi ha rallentato la sua salita, ma – secondo le aspettative degli esperti – da qui alla fine dell’anno l’indice continuerà a crescere raggiungendo il picco tra novembre e dicembre 2023, quando toccherà il 3,86%; ciò porterebbe il tasso del mutuo medio preso in esame a superare il 5,10%, con una rata di circa 734 euro, ovvero oltre 275 euro in più rispetto a quella di gennaio 2022.
I tassi oggi: Fisso o variabile
Per chi oggi è alle prese con la scelta del mutuo, secondo le simulazioni di Facile.it, prendendo in considerazione il mutuo standard preso in esame i migliori tassi fissi (Tan) disponibili online oggi partono dal 3,60%, corrispondenti ad una rata di 638 euro, mentre per un mutuo variabile la migliore offerta parte da un Tan del 4,47% ed una rata di 692 euro.
Dai dati emerge come in questa fase la prima opzione da valutare sia quella del mutuo a tasso fisso, che non solo garantisce la stabilità della rata ma, dati alla mano, è addirittura più conveniente rispetto alla rata di partenza di un mutuo variabile.
La tendenza potrebbe invertirsi con il nuovo anno
Con l’inizio del nuovo anno la tendenza potrebbe finalmente invertirsi tanto che, guardando alle quotazioni di marzo 2024, il tasso del mutuo preso in esame dovrebbe scendere al 5,02% per poi calare addirittura al 4,83% a giugno 2024.
«Secondo le nostre aspettative, almeno fino alla fine dell’anno i mutuatari con un finanziamento a tasso variabile dovranno fronteggiare ulteriori aumenti e, sia pur lentamente, da dicembre 2023 i tassi prima si stabilizzeranno per poi cominciare a diminuire e tornare sotto al 3%, presumibilmente, dalla metà del 2025», spiega Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it. «Sebbene l’impatto dei rincari sia diverso per ciascuno in base all’importo residuo del mutuo e al numero di rate ancora da pagare – più si è vicini alla fine del piano di ammortamento, minore sarà l’effetto”
Consiglio: stabilite il livello massimo oltre il quale la rata potrebbe diventare insostenibile e rivolgersi al proprio istituto di credito o ad un consulente indipendente per individuare la soluzione migliore.
Surroga e rinegoziazione
È bene ricordare a chi è alle prese con i rincari che, per difendersi dai rincari, ci sono diverse soluzioni a disposizione come la surroga o la rinegoziazione del
finanziamento.
Per individuare l’opzione più adatta a voi meglio farsi aiutare da un consulente