Arca e Anima hanno lanciato i loro primi Pir . I fondi che investono nell’economia reale italiana e sono esentasse.
Sono già disponibili per i risparmiatori i primi due Pir (piani individuali di risparmio). I fondi che investono nell’economia reale italiana, in particolare nelle piccole e medie imprese non quotate. Sono soluzioni che nascono proprio per sostenere l’economia italiana e pertanto devono rispettare alcuni vincoli d’investimento, ovvero devono destinare almeno il 70% del portafoglio alle obbligazioni e azioni di società italiane o degli Stati membri dell’Ue con attività stabile in Italia. Di questo 70%, almeno il 30% (equivalente al 21% del valore complessivo del fondo), deve essere investito in obbligazioni o azioni di società italiane o dell’Eurozona non comprese nell’indice Ftse Mib di Borsa Italiana o in altri indici equivalenti. I Pir sono esentasse, ovvero se tenuti per almeno cinque anni, non si pagherà l’imposta sul rendimento che è del 26% sulla parte azionaria e del 12,5% su quella obbligazionaria.
I primi due Pir già disponibili
Arca Economia Reale Bilanciato Italia, firmato Arca Sgr, è un fondo aperto di diritto italiano, bilanciato obbligazionario,con due linee, di cui una è Pir e investirà il 30% del capitale in azioni e il 50% in obbligazioni di aziende italiane che svolgono attività diverse dall’immobiliare. Il fondo non prevede la distribuzione di proventi. L’investimento minimo è di 100 euro. Il massimo è 30 mila euro all’anno e 150 mila euro nei cinque anni. Il fondo non ha rischio cambio. La commissione di gestione annuale è dell’1,35%.
Anima Crescita Italia, firmato da Anima Sgr, un fondo bilanciato che investe il 65% del portafoglio in obbligazioni; il 30% in azioni e il 5% in liquidità e depositi bancari. Investimento minimo 500 euro. A certe condizioni il fondo potrebbe distribuire utili e all’atto della sottoscrizione, l’investitore può scegliere tra il reinvestimento dei proventi o incasso degli stessi. Il fondo è esposto al rischio cambio nella misura del 30% e ha un profilo di rischio complessivo medio (il livello di volatilità sarà contenuto tra il 5 e il 10%). La commissione di gestione annua è dell’1,35%. E’ prevista anche la commissione di sottoscrizione del 4%.