Siete un proprietario che vuole affittare la seconda casa? Volete prendere in affitto una seconda casa? I consigli per evitare brutte sorprese.
Negli ultimi anni, con l’imposta dell’Imu sulle seconde case, i proprietari sono stati stimolati ad affittare e l’offerta si è moltiplicata, soprattutto su Internet. In compenso sono aumentati i rischi truffe. Ecco i buoni consigli per entrambi.
Per l’affittuario
- Mettete a confronto le diverse proposte per individuare il miglior costo,(nella tabella accanto sono indicati i costi medi per località turistiche)
- Chiedete le caratteristiche dell’alloggio e i termini del contratto. L’ideale sarebbe fare un sopralluogo prima di versare la caparra. Se non è possibile, verificate che la casa esista davvero
- Se vi affidate a un’agenzia immobiliare, verificatene l’affidabilità e se è operativa da tempo
- Se fate da soli utilizzando web, come Airbnb, evitate il pagamento tramite piattaforme o siti sconosciuti.
- Se affittate direttamente da privato, verificate le referenze. Evitate gli anticipi con carte ricaricabili e verificate l’Iban del beneficiario tramite la vostra banca
- Se il conto del beneficiario è estero, meglio stare alla larga.
- Pretendete un accordo scritto, precisando che il costo delle utenze domestiche deve essere compreso nel canone di affitto e a chi competono le eventuali riparazioni per colpa di usura e non per colpa dell’inquilino. Tenete conto che gli affitti turistici non rientrano nell’ambito della legge 431/98 che regola le locazioni residenziali, ma seguono quindi le norme del codice civile e per le case affittate nelle località turistiche non c’è obbligo di registrazione del contratto se questo ha durata inferiore a 30 giorni.
- Stilate un inventario degli arredi e delle suppellettili e firmatelo congiuntamente al proprietario prima di ritirare le chiavi della casa.
Per il proprietario
- Se l’affitto dura meno di 30 giorni non è necessario registrare il contratto.
- Se affittate tramite un intermediario via Web (ad esempio Airbnb) o tramite un’agenzia fisica, questi fungeranno da sostituto di imposta e devono detrarre il 21% del canone e versarlo all’Agenzia delle Entrate. Nella dichiarazione dei redditi dovete dichiarare se la trattenuta del 21% va considerata come cedolare secca (è più conveniente) o se preferite il ricalcolo delle imposte in base alla vostra aliquota Irpef. In questa seconda ipotesi il 21% trattenuto dall’agenzia è da considerare un anticipo da conguagliare.
- Se affittate senza intermediari nella dichiarazione dei redditi potrete scegliere per la cedolare secca o Irpef e pagare l’intero importo dovuto.