Siamo in fase di dichiarazione dei redditi, entra in funzione il Risparmiometro. Come funziona? Qual è la differenza con Redditometro e Spesometro?.
Continua la lotta all’evasione fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate. Entra così in gioco il Risparmiometro. Ecco cosa c’è da sapere su questo e sugli altri strumenti di misurazione del reddito e della spesa.
Il Risparmiometro è un sistema studiato dall’Agenzia delle Entrate per contrastare l’evasione fiscale e serve per valutare se il risparmio del contribuente è proporzionale alle spese effettive e necessarie per il proprio sostentamento. L’obiettivo è infatti quello di individuare i contribuenti che vivono in “nero”. Ovvero quei soggetti che accantonano soldi, ricevono soldi tramite bonifici, o versano denaro sul conto corrente, sui conti di deposito o postali senza prelevare o spendere o spendono non proporzionalmente al risparmio accumulato.
Le 5 cose da sapere sul Risparmiometro
- Per l’Agenzia delle Entrate l’anomalia calcolata dal Risparmiometro, scatta se il risparmio reale supera quello potenziale. In tal caso si presume che il contribuente riceva denaro “in nero” e provveda al sostentamento esclusivamente, o principalmente attraverso questo.
- Non sempre chi risparmia più di quel che guadagna è un evasore. Se da una parte c’è chi, pur regolarmente stipendiato, svolge altre attività in “nero” e si sostenta con entrate non dichiarate, dall’altra c’è chi, come i giovani universitari, percepisce somme in donazione dai genitori. Per approfondire l’argomento leggete la guida al funzionamento del Risparmiometro pubblicata da LaLeggePerTutti.it. Il contribuente comunque, conserva il diritto al contradditorio. Se contattato per il riscontro di anomalie, può dimostrare di non aver evaso, e di risparmiare effettivamente senza spendere “in nero”.
- Il Risparmiometro non controlla solo i conti correnti, ma tutti i rapporti aperti presso istituti bancari, postali o assicurativi: conti deposito (liberi o vincolati), titoli, obbligazioni, libretti di risparmio, buoni fruttiferi, carte di credito e altri strumenti finanziari.
- Per il Garante della privacy il Risparmiometro è uno strumento di legittimo, che non va viola privacy essendo usato solo per frenare l’evasione fiscale.
- Il Risparmiometro è in fase di sperimentazione. I primi controlli eseguiti nel 2018 riguardano le persone fisiche, in relazione all’anno d’imposta 2013-2014. Nel 2019 sarà la volta anche delle persone giuridiche.
Differenze fra Risparmiometro, Redditometro, Spesometro
Il funzionamento del Risparmiometro è inverso a quello del Redditometro.
Il Risparmiometro misura la giacenza dei conti correnti, la compara con il reddito dichiarato, valuta l’entità di spesa media e calcola infine il risparmio potenziale. Se questo supera l’entità di spesa presunta, l’Agenzia delle Entrate indagherà su eventuali introiti “in nero”.
Il Redditometro serve per stanare i redditi occultati sulla base del tenore di vita e delle spese del contribuente. Fra queste rientrano le bollette Internet, gas e luce e le spese di gestione dei conti correnti: voci che gravano pesantemente sul bilancio familiare. Il Redditometro considera 100 voci di spesa rappresentative della quotidianità del contribuente, le moltiplica ai coefficienti del reddito per confrontare il reddito netto con quello dichiarato. Per conoscere gli aggiornamenti relativi al Redditometro, basta consultare il motore di ricerca dell’Agenzia delle Entrate.
Lo Spesometro è un adempimento fiscale obbligatorio per i soggetti passivi Iva. Lo Spesometro deve essere inviato trimestralmente o semestralmente con i dati di ogni fattura emessa o ricevuta. L’approfondimento di GuidaFisco.it sulla comunicazione trimestrale Iva fatture e liquidazioni del nuovo Spesometro, segnala recenti modifiche alle norme vigenti.
Dal 1° gennaio 2018, l’Agenzia delle Entrate ha introdotto la trasmissione sintetica delle fatture al di sotto di 300 euro, nonché l’obbligatorietà della fattura elettronica nei seguenti termini. Dal 1° luglio 2018 l’obbligo riguarderà solo le cessioni di carburanti, da settembre 2018 invece, tutti i titolari di Partita Iva fatta eccezione dei contribuenti in regime dei minimi e forfettario.
Consigli per risparmiare sulle spese correnti
Per risparmiare sulle utenze domestiche si può scegliere un operatore unico, o addirittura rinunciare alle utenze cercando soluzioni alternative più convenienti (ad esempio i pannelli solari).
Per risparmiare sui conti correnti bancari conviene Scegliere il conto corrente online migliore sul comparatore Facile.it, ad esempio, permette di azzerare i costi di apertura e gestione della propria finanza personale, permettendo a chiunque di ridurre l’entità della spesa media di ciascun contribuente.