La crisi della Lira Turca rafforza il Dollaro, mentre Oro e Divise emergenti s’indeboliscono.
Agosto tempo di vacanze, ma non per i mercati valutari. A recitare la parte della superstar, nella calura estiva, è stato il dollaro, rafforzatosi contro la maggior parte delle valute. Fra i temi chiave di agosto, però, dobbiamo segnalare il crollo della lira turca, arrivata oltre 7 contro il dollaro, per poi recuperare ampiamente terreno. La forza del dollaro ha anche affossato i metalli preziosi, ma procediamo con ordine.
Il Dollaro diventa bene rifugio
Come accennato in una fase concitata sui mercati, preoccupati dall’escalation della crisi turca, il dollaro è tornato a rivestire il ruolo di bene rifugio, spodestando l’oro. Dal punto di vista tecnico il cambio fra euro e dollaro ha rotto al ribasso quota 1,15, uscendo dall’ampio canale laterale fra 1,15 e 1,18 che aveva caratterizzato gli ultimi mesi. Il trend appare ancora favorevole al dollaro, anche se Donald Trump ha più volte fatto intendere di non gradire una banconota americana eccessivamente forte, in quanto questo potrebbe indebolire l’export a stelle e strisce.
Gli operatori premiano dunque ancora la valuta americana, anche per via dei tassi della Federal Reserve, che sono ormai al 2% ma sono attesi in rialzo al 2.25% per il meeting di settembre, per poi salire ulteriormente verso il 3% nel 2019, sempre secondo le previsioni degli analisti.
Effetto Lira Turca su Dollaro e divise emergenti
Sul fronte turco si sono registrati scossoni significativi, con il cambio nei confronti del dollaro schizzato oltre 7 (ossia erano necessarie oltre 7 lire turche per un dollaro), prima di un allentamento della tensione, in seguito a misure straordinarie, che ha riportato il rapporto sotto quota 6. Le problematiche non paiono tuttavia finite e la lira turca, cosi come per le altre divise emergenti quali la rupia indiana, messe sotto pressione dal uno scenario di mercato risk off.
Effetto Lira Turca sull’Oro
Fra gli strumenti in sofferenza possiamo certamente annoverare l’oro, scivolato al minimo da 80 settimane, sulla scia della crescente forza del dollaro. Il lingotto è generalmente inversamente correlato con la divisa americana e questa relazione si è senz’altro confermata nelle ultime sedute, mentre è invece venuta meno la correlazione con le borse: infatti la caduta dei listini azionari non ha fatto registrare alcun rimbalzo da parte del prezioso. Dal punto di vista tecnico il trend appare ancora impostato al ribasso, anche se la violenza della discesa del prezzo dell’oro, con dei minimi a 1.160$, potrebbe determinare rimbalzi tecnici con target dapprima in area 1.200$ ed eventualmente verso i 1.230$. In netta flessione anche l’argento, scivolato sotto i 15$.
Il crollo dell’oro e il rapporto dollaro-euro sui grafici settimanali della piattaforma ActivTrader
* capo analista di ActivTrades
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