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Conti correnti cointestati: le 10 cose da sapere

conti cointestati: come aprirli e gestirli

E’ possibile avere conti correnti cointestati  anche tra non parenti. Le procedure per aprirli e gestirli. Rischi e tutele.

Il conto corrente cointestato, a due o più persone, non necessariamente legate da vincoli di parentela, permette di effettuare tutte le normali operazioni bancarie: bonifici, prelievi, emissione di assegni, utilizzo di bancomat e carte di credito. Le principali caratteristiche  su come  aprire un conto corrente cointestato, la guida di Facile.it. Vediamo come funziona:

 

Cosa succede in caso di decesso di uno dei cointestari 

Il decesso deve essere immediatamente comunicato alla banca dagli eredi inviando il certificato di morte con raccomandata, Pec o  consegna a mano, insieme alla dichiarazione di successione oppure,  in mancanza di beni immobili e di depositi inferiori a 100mila euro, basta atto di notorietà che certifichi il diritto alla successione. La banca, dal canto suo, deve rilasciare agli eredi il riepilogo di tutti i rapporti intestati alla persona deceduta.

 

  1. Se il conto è a firma congiunta: alla morte di uno dei titolari,  viene congelato per essere sbloccato solo quando sono concluse tutte le procedure relative alla successione e il denaro viene svincolato e ripartito tra i cointestatari superstiti e gli eredi in base alle quote spettanti.
  2. Se il conto è a firma disgiunta: i cointestatari superstiti possono disporre liberamente della quota spettante mentre la restante parte viene suddivisa tra gli eredi una volta concluse le procedure di successione.  In questo caso,  la banca può anche bloccare temporaneamente il conto, sino al termine delle procedure di successione, per evitare eventuali contenziosi con gli eredi. Alcune banche permettono agli eredi di utilizzare parte delle somme oggetto di successione, prima del termine della relativa procedura, per il pagamento delle spese funerarie se documentate.

Come vengono tutelati i cointestatari

Nel 2014, il Parlamento europeo ha emanato la Direttiva 2014/59/UE che regolamento a livello europeo le procedure di risoluzione in caso di crisi bancarie, il famoso bail-in ( salvataggio interno). Il provvedimento è stato recepito dall’Italia con il Decreto legislativo 180/2015.  Tale decreto, a tutela dei correntisti, stabilisce che, in caso di crisi bancaria,  i depositi sino a 100mila per singolo conto corrente, sono tutelati dal Fondo Interbancario.   Per i conti cointestatati la tutela offerta è pari a 100mila euro per ogni cointestatario: ad esempio, i titolari sono due la copertura complessiva è pari a 200mila euro.

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