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Patrizia Puliafito
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Btp e Bot: rendimenti in risalita. Conviene comprare?

Patrizia Puliafito
Rendimenti in rialzo: conviene comprare i titoli di stato www.salvadenaro.com

Tornano positivi i rendimenti di Btp e Bot, ma entro l’anno la Bce non acquisterà più titoli degli Stati Ue. Cosa fare? I consigli di Angelo Drusiani, esperto di mercati finanziari.

Dopo anni di rendimenti negativi nelle due ultime aste di fine maggio e metà giugno, i rendimenti dei Bot e Btp sono tornati in positivo.

Ecco gli ultimi rendimenti al netto delle commissioni:

  • Bot a un anno (scadenza giugno 2019)  0,34%.
  • Btp triennale (scadenza 15.4.2021)  1,5%.
  • Btp settennale (scadenza 15. 5. 2025)  2,177%.
  • Btp  trentennale (scadenza 1.3.48) 3,089%.
  • Btp con scadenza 1.09.46) 2,994%.
  • Ctz (scadenza 30.03.2020) 0,35%.

Conviene comprare?

“Destinare una quota del portafoglio, non molto elevata, a Btp, Cct, ma anche Bot e Ctz ,oggi, può essere una strategia da adottare.  E’ vero che Mario Draghi, nell’ultima riunione della Bce ha dichiarato di dimezzare l’acquisto dei titoli di stato europei a partire da settembre per non acquistarli più a fine dicembre,  ma sono sicuro che la Banca Centrale Europea non  starà lontana dal mercato finanziario e continuerà a vigilare sulla sicurezza della moneta unica e dei paesi dell’area euro, Italia compresa”.

Conviene comprare i titoli legati all’inflazione?

“L’inflazione italiana non mostra ancora i muscoli ed è ancora presto per fare  valutazioni sul nuovo governo italiano. Tuttavia è abbastanza probabile che  in un periodo medio lungo il costo della vita aumenti. Dunque, investire in un Btp Italia,  con durata di sei-otto anni, può essere una buona una strategia.  Il flusso cedolare del Btp Italia sale  col crescere  dell’inflazione.

Su quali altri titoli conviene investire?

“La scelta dei titoli su cui investire è una scelta squisitamente personale. La discriminante è  la propensione al rischio del  singolo investitore. Chi non se la sente di assumersi rischi, deve limitarsi a titoli con durata massima tre anni, mentre chi ama convivere con il rischio, può allungare l’orizzonte temporale fino a dieci anni”.

Conviene vendere i vecchi Btp per comprare i nuovi che rendono di più?

“Questa è una scelta che andava fatta qualche tempo fa, quando  i prezzi  dei titoli  erano più elevati. Ora la situazione è più complessa, perché il calo delle quotazioni potrebbe aver abbassato il prezzo di acquisto che  potrebbe essere inferiore a quello di mercato. In questo caso,  vendendo i titoli, il risparmiatore ci perderebbe. Se, viceversa, il prezzo d’acquisto è superiore a quello di mercato, la vendita  può risultare vincente”.

Dopo quanti anni si valuta la qualità di un investimento?

“In teoria la qualità dell’investimento si valuta dopo tre anni. I risparmiatori invece effettuano verifiche quotidianamente, sbagliando.  In ogni caso,oggi, un portafoglio titoli con una durata media di tre anni non espone a rischi eccessivi.

Per gli italiani i treasury, i titoli di stato Usa sono interessanti?

“Comprare titoli in valuta diversa dall’euro teoricamente può offrire rendimenti superiori, ma bisogna mettere in bilancio il rischio cambio. Se il dollaro Usa si deprezza nei confronti dell’euro  l’investimento si trasforma in una minusvalenza. Ricordo che  nel 2003 il dollaro si svalutò del 23% nei confronti dell’euro e lo scorso anno è sceso ancora. Detto ciò, una quota, che  varia a seconda della vostra  propensione al rischio può essere destinata a titoli di Stato Usa”.

I rendimenti dei Treasury Bond:

  • T-bond 2 anni              2,57%
  • T-bond 5 anni              2,81%
  • T-bond 10 anni            2,93%
  • T-bond 30 anni            3,10%
RIPRODUZIONE RISERVATA © 16 Giugno 2018

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