In un contesto economico sempre più complesso e in rapida evoluzione, la gestione attiva è la prima regola per adattare il portafoglio alla nuova realtà e mantenerlo efficiente.
Azioni, obbligazioni, Etf, fondi, derivati sono molte le asset a disposizione degli investitori per costruire un portafoglio efficiente che offra rendimenti corretti per il rischio, ma per effettuare la scelta è importante seguire una strategia precisa, con un approccio di gestione attiva perché vista la rapida evoluzione delle condizioni economiche e di mercato, diventa necessario adattare l’ approccio alla costruzione del portafoglio alla nuova realtà. E’ la ricetta di Maria Vassalou, Co-Chief Investment Officer, Multi-Asset Solutions di GS Asset Management che consiglia di seguire cinque regole: le 5D .
Le cinque regole per costruire un portafoglio efficiente
- Focus sul Risk Management: dato che volatilità, correlazioni e i premi per il rischio diventano sempre più dinamici, la necessità di concentrarsi ulteriormente sulla gestione del rischio diventa molto importante. Riteniamo che il rischio di downside, i rischi correlati agli eventi avversi e gli shock esterni saranno più comuni in futuro rispetto allo scenario pre-pandemia. Nell’attuale mercato, un gestore efficace non dovrebbe mai evitare di considerare il prossimo potenziale shock esterno. Per loro stessa natura, è difficile farsi trovare pronti difronte agli eventi inattesi. La costruzione di portafogli in grado di resistere a scenari avversi e di offrire al contempo rendimenti asimmetrici al rialzo è oggi più preziosa che mai.
- Rivedere spesso le ipotesi: I giorni della bassa volatilità e delle correlazioni stabili sono finiti -e non si attendono aspettiamo cambiamenti a stretto giro. Gli investitori dovrebbero quindi sottoporre i loro modelli a stress-test e rivedere spesso le loro ipotesi per assicurarsi che siano pertinenti all’evoluzione del mercato e del contesto macroeconomico.
- Ridurre la leva finanziaria: nell’attuale contesto di tassi d’interesse più elevati, gli investitori hanno meno bisogno di utilizzare la leva finanziaria per raggiungere i rendimenti prefissati – questo è un aspetto positivo. Se da un lato la leva finanziaria può amplificare i rendimenti attesi, dall’altro comporta anche maggiori rischi, fattore che può portare a risultati catastrofici in uno scenario negativo. Con i tassi d’interesse vicini ai massimi mai registrati negli ultimi anni, la liquidità ha riconquistato il centro della scena e rappresenta una componente preziosa dei portafogli.
- Attenzione alla liquidità: in tempi di incertezza, la liquidità è un bene prezioso. Con la politica monetaria restrittiva a livello globale, la liquidità dei mercati si è ridotta e le nuove informazioni possono provocare ampie reazioni nei prezzi degli asset. Per garantire che i portafogli assorbano adeguatamente gli shock imprevisti del mercato, mantenere una ridotta leva finanziaria e una liquidità sufficiente in un portafoglio sono due fattori che vanno di pari passo. Questa combinazione contribuisce inoltre a garantire che gli investitori dispongano di una quantità sufficiente di dry powder per cogliere le opportunità quando si presentano, solitamente dopo grandi shock esterni e notizie inaspettate che creano significative dislocazioni di mercato.
- Ottimizzare simultaneamente gli asset pubblici e privati: Poiché gli asset pubblici e privati sono in larga misura complementari tra loro, l’ottimizzazione simultanea delle loro esposizioni in un portafoglio può portare a risultati migliori in termini di rischio-rendimento atteso, a condizione che si tengano in considerazione eventuali sovrapposizioni nei fattori di rischio a cui sono esposti gli asset pubblici e privati. Inoltre, questo approccio olistico di ottimizzazione e costruzione del portafoglio può fornire un framework per la gestione della liquidità a livello di portafoglio, mantenendola sempre ottimale.