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Donne e denaro: un rapporto ancora difficile

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E’ ancora ampio il gender gap quando si parla del denaro.

E’ colpa degli stereotipi  che affondano le radici nella famiglia. In Italia, infatti,  le decisioni finanziarie, dall’accensione del mutuo, alle scelte di investimento, continuano ad essere in capo agli uomini,  mentre alle donne è demandato il compito più ostico: quello di far quadrare il bilancio familiare.

E’ la fotografia che ci restituisce la ricerca: “Donne e Denaro: una sfida per l’inclusione”, realizzata da Banca Widiba, in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Gli stereotipi

La ricerca si è focalizzata sugli stereotipi persistenti  nella nostra società che sono i responsabili dell’allontanamento delle donne dalla finanza.

“Innanzitutto, dallo studio è emerso che le donne, in generale, hanno meno soldi degli uomini e i soldi che  hanno li gestiscono meno efficacemente, ma non per un problema di sottovalutazione delle proprie capacità, come inizialmente ci aspettavamo, ma per alcune credenze stereotipiche che creano la distanza tra le donne e il denaro.” Ha spiegato Claudia Manzi, Ordinaria di Psicologia Sociale all’Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile scientifica del progetto.

Tastando il polso a un campione di donne italiane, rappresentativo per studi, classi sociali e aree geografiche, di  età compresa dai 27 ai 55 anni, che dispongono di un reddito, risulta che le forme del divario tra uomini e donne in Italia si diramano in molte direzioni.

Innanzi tutto, le donne  percepiscono le loro conoscenze in ambito finanziario insufficienti. A ciò si aggiunge che, per indole, le donne hanno una bassa  propensione ad assumersi rischi, a prescindere dal titolo di studio. Tale approccio riguarda anche le laureate in economia.

Lo stereotipo sociale

L’altro stereotipo sociale discriminante è il fatto che le donne storicamente si occupano delle spese quotidiane, mentre agli uomini è demandata la  gestione dei grandi patrimoni e degli  investimenti. Da questa diversità di compiti ne consegue che per gli uomini il denaro è associato al prestigio sociale e al successo, mentre per le donne è uno strumento necessario per realizzare progetti di vita e raggiungere obiettivi affettivo-relazionali.

“La ricerca ci mostra ancora una volta che è il cambiamento culturale  uno dei fattori più importanti per promuovere la parità tra uomini e donne”. Osserva Manzi, mentre Marco Marazia, direttore generale di Banca Widiba,  aggiunge: “Nell’abbattimento degli stereotipi,  l’industria finanziaria può svolgere un ruolo da protagonista, facendo sistema con tutti gli attori coinvolti e con chi si occupa costantemente di supportare progetti di educazione finanziaria”. Tra le ricette c’è anche  l’ aumento del numero di consulenti finanziarie donne e una maggiore sensibilizzazione dei consulenti finanziari uomini sugli stereotipi che influenzano il comportamento delle donne, per ottimizzare la relazione con le clienti.

Da L’Economia del Corriere della Sera

 

 

 

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