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Fed rialza i tassi. Effetti su Euro, Dollaro, Oro.

Aumento dei tassi Usa: gli effetti su euro dollaro oro

 La decisione della Fed di aumentare i tassi Usa cambia lo scenario valutario. Conviene investire sull’Euro  o sul Dollaro?

Effetti Fed su Euro /Dollaro Usa

Il cambio fra l’euro e la banconota verde continua la sua danza in area 1,12, anche dopo le mosse della Federal Reserve. Janet Yellen ha annunciato mercoledì un nuovo ritocco ai i tassi di interesse, il secondo di quest’anno, dopo quello di marzo. La governatrice della banca centrale americana ha poi preannunciato un ulteriore rialzo per il 2017, ma anche la volonta’ di ridurre il bilancio della Fed, ormai superiore ai 4.500 miliardi di dollari. La risalita dei tassi dovrebbe proseguire anche nei prossimi due anni al ritmo di tre ritocchi per anno. Come da tradizione non sono mancate le ripercussioni sui mercati valutari, con il cambio euro/dollaro che era arrivato fino a 1,13 prima della conferenza stampa, per poi scendere nuovamente a 1,12 dopo le parole della Yellen e proseguire verso 1,116 nella mattinata seguente. I mercati a questo punto attendono un ulteriore rialzo da parte della Yellen per il 2017, ma non è chiara quella che sarà la loro reazione alle future mosse di Mario Draghi, che nei prossimi mesi dovranno necessariamente portare l’istituto di Francoforte verso un rientro dal quantitative easing.

Effetti Fed su Oro Petrolio e materie prime

Le mosse della Fed, relativamente falco, nonostante la frenata dell’inflazione, hanno spinto al ribasso il comparto delle materie prime. Le quotazioni dell’oro sono scivolate sotto i 1.260 dollari l’oncia, confermando il trend di ribasso delle ultime sedute, che aveva visto il prezioso allontanarsi dai 1.300 dollari l’oncia. In calo anche l’argento, negoziato sotto i 17 dollari l’oncia. Si è mosso al ribasso anche il petrolio, ocn le quotazioni del WTI, il benchmark americano del greggio, che ha perso quota 45 dollari al barile, portandosi sui 44,65 dollari. Lo scenario resta ancora impostato al ribasso, con i prezzi che potrebbero tentare di trovare supporto sui minimi raggiunti ad inizio maggio. In calo anche il Brent, che ha perso quota 48 dollari scendendo a 47,10$. Nel complesso l’indice di Bloomberg delle materie prime ha toccato ieri il valore più basso da un anno

Euro, dollaro, sterline: dove conviene investire?

A questo punto si sfidano sui mercati due forze contrapposte: da un lato le aspettative per la fine del Quantitative Easing europeo, che hanno determinato un rlaly dell’euro superiore al 6% da inizio anno. Dall’altra le mosse della Fed, che dovrebbe compiere altri 7 rialzi dei tassi entro la fine del 2019.

E’ dunque conveniente investire in euro o in dollari? Su questi valori, con il cambio euro/dollaro a 1,12, la risposta corretta è probabilmente quella di diversificare il proprio portafoglio, con investimenti in entrambe le valute. La corsa del dollaro pare dunque aver trovato un freno, mentre i rischi politici per l’Eurozona appaiono maggiormente lontani. Scenario a parte per la sterlina, che potrebbe rivalutarsi in caso di soft Brexit, ma su cui pesano al momento i timori per l’incertezza politica che aleggia sulla Gran Bretagna.

*Chief Analyst ActivTrades

Fonte: piattaforma ActivTrader

COME INVESTIRE SULLE VALUTE E SULLE MATERIE PRIME

Per investire su valute e materie prime il risparmiatore ha a disposizioni diverse soluzioni: Etf, obbligazioni in valuta estera, ma anche acquisto di azioni denominate in altra valuta.

Gli investitori più esperti possono utilizzare anche Etf short e a leva, Etc ed Etn, Cfd,

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