Dove orientare gli investimenti nel 2018? Come si comporteranno le principali valute Euro, Dollaro e le principali materie prime Oro e Petrolio?
Gli investimenti nel 2018
Le prime battute del 2018 ci parlano di un Euro ancora forte sui mercati valutari. La moneta unica, protagonista nel corso del 2017, è tornata ad essere oggetto di forti acquisti. Il rapporto Euro/Dollaro è risalito sopra quota 1,20. Gli operatori del Forex Market vedono sempre più vicina la fine del Quantitative Easing, portato avanti dal marzo 2015 in poi dalla Bce. Il passo successivo, destinato ad arrivare sul finire del 2018 o nel 2019, appare identificabile con un rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce. Intanto la presidenza di Mario Draghi si avvierà alla sua naturale scadenza (31 ottobre 2019).
Euro-Dollaro
Così, mentre ad inizio 2016 la parità con il dollaro sembrava questione di giorni o al massimo di settimane, con un rapporto Euro/Dollaro in area 1,03/1,05, lo scenario appare ora radicalmente opposto. Un chiaro superamento della resistenza collocata a 1,21 aprirebbe spazio per ulteriori allunghi rialzisti. Lo spazio potrebbe anche essere ampio, con eventuali target fra 1,26 e 1,27. Tutto ciò determinerebbe un danno per gli esportatori europei, mentre sarebbe un vantaggio per gli importatori.
Oro e Petrolio
Sul fronte delle materie prime oro e petrolio restano sotto i riflettori. Il metallo giallo, per il terzo anno di fila, ha iniziato il mese di gennaio con il piede sull’acceleratore. Il rally, in realtà, ha preso avvio già nel mese di dicembre, con le quotazioni del prezioso che nel giro di poche sedute sono rimbalzate dal supporto collocato in area 1.240 fino a portarsi sopra i 1.300 dollari. Il trend, per l’oro, appare ancora positivo, anche se questa rapida salita potrebbe chiamare un movimento laterale di consolidamento fra i 1.300 ed i 1.330 dollari. Primo segnale di correzione soltanto sotto la soglia 1.295/1.300, viceversa l’oro potrebbe avere spazio per puntare al target dei 1.355 dollari l’oncia, sui massimi raggiunti nello scorso settembre. Va inoltre segnalato il fatto che la produzione di oro a partire dal 2018 dovrebbe lentamente iniziare a calare per via dei prezzi bassi degli ultimi anni.
Sugli scudi anche il petrolio, con la quotazione WTI ormai sopra quota 63 dollari, mentre il prezzo del Brent supera i 68 dollari. Entrambi i valori sono più che raddoppiati negli ultimi 24 mesi.
*capo analista ActivTrades
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