Omicron porta volatilità sui mercati
L’arrivo della variante Omicron ha gettato un’ombra sulla situazione sanitaria e sui mercati finanziari si sono generati alti livelli di volatilità. L’indice MSCI Europe e l’S&P 500 a novembre hanno chiuso in territorio negativo, ovvero rispettivamente – 2,62% (in euro) e -0,83% (in USD), anche se nel secondo caso dobbiamo considerare l’impatto del tasso di cambio. L’EUR/USD che nel mese, ha ceduto circa 2 punti.
Cosa succederà adesso lo abbiamo chiesto Giacomo Calef, Country manager di NS Partners, società di asset management ginevrina.
Cosa faranno le Banche centrali?
Ora le Banche centrali dovranno gestire le politiche monetarie tenendo conto di due aspetti:
- da un lato, i dati macroeconomici e,
- dall’altro, un’inflazione che ormai non è più considerarsi solo transitoria.
Il Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha già assunto un tono meno accomodante, affermando che il programma emergenziale di acquisto titoli potrebbe terminare prima del previsto.
Secondo le stime, il ritmo del tapering potrebbe passare da 15 a 30 miliardi al mese, con termine per marzo 2022 anziché giugno, e nel primo semestre del prossimo anno potrebbe essere deciso un primo rialzo dei tassi.
E sul fronte inflazione?
Analizzando le dinamiche inflazionistiche, osserviamo che le chiusure dei confini potrebbero causare ulteriori ostacoli alle supply chain.
La spesa, infatti, sarebbe dirottata dai servizi ai beni al consumo, peggiorando lo sbilanciamento tra domanda e offerta. Nel corso degli ultimi mesi, le aziende hanno gonfiato gli ordini, sia per far fronte alla ripresa repentina della domanda post-lockdown, sia per ricostituire le scorte di magazzino, causando dei colli di bottiglia nei trasporti.
Per fronte alla situazione, inoltre, alcune agenzie statunitensi sarebbero intenzionate a prendere provvedimenti. Ad esempio, la Commissione Marittima Federale dovrebbe concedere un’esenzione dai costi di deposito dei container almeno per le ore notturne e per i fine settimana.
Dunque cosa fare?
Per far fronte all’attuale contesto di incertezza, si ritiene opportuno mantenere un atteggiamento cauto sull’equity, sfruttando il momento per cristallizzare i guadagni ottenuti.
In particolare,
- da un lato si suggerisce di prendere profitto sul settore dell’energy, in quanto il trend del prezzo del petrolio risulta incerto. L’OPEC+ ha confermato l’incremento della produzione anche per gennaio, ma potrebbe fare degli aggiustamenti in base alle condizioni di mercato.
- dall’altro lato, sarebbe meglio favorire i settori legati al digitale, come ad esempio quello dei New Media