La Brexit nel caso. E’ iniziato il conto alla rovescia, ma lo scenario si fa sempre più complesso. Come finirà? Quali i possibili scenari e le conseguenze per Sterlina e per l’Europa?
Passano le settimane, il conto alla rovescia verso la Brexit prosegue, ma lo scenario si fa ogni giorno più complesso.
Bocciato il piano firmato dalla May, ma la sterlina tiene.
Il piano proposto da Theresa May è stato ampiamente rigettato dal Parlamento britannico, che ha però garantito la fiducia alla First Lady con uno scarto di 19 voti (325 a 306). A questo punto, sarà ancora Theresa May a presentarsi a Bruxelles, con l’arduo incarico di negoziare un deal migliore. Compito complicatissimo visto che da Bruxelles fanno sapere che i margini di manovra sono davvero minimi.In questo contesto, però, la sterlina non ha perso altro terreno sui mercati valutari. Anzi, nelle prime settimane di gennaio è addirittura risalita.
Perché? Gli operatori vedono come scenario più probabile l’estensione dei negoziati della Brexit.
Brexit senza accordo sarebbe un danno anche per l’Europa
Gli operatori finanziari stanno scommettendo sul fatto che la Brexit non avverrà a fine marzo, o forse addirittura, che non avverrà davvero.
Certo, lo spauracchio di una Brexit senza accordo, ossia del temuto “no deal”, ancora c’è. Un’ ipotesi che il parlamento britannico e la Ue non vogliono perché comporterebbe conseguenze fastidiose anche per il Vecchio Continente con qualche danno per l’export
Sterlina. Quali scenari?
Da ormai quasi due anni l’oscillazione fra euro e sterlina è fra 0,865 e 0,91
Dopo una nuova escursione, sul timore di un “no deal” verso l’area 0,91, la sterlina ha messo a segno un corposo recupero, tornando verso 0,88.
In altre parole, con una sterlina si possono acquistare 1,134 euro, contro gli 1,10 di inizio anno.
Siamo tuttavia lontani dai valori pre-Brexit, ossia negli ultimi due anni è mezzo si assistito a una corposa svalutazione della sterlina.
grafico euro/sterlina fonte piattaforma di ActiveTrades
I possibili scenari:
- Nel caso in cui si andasse verso un “no deal” la sterlina potrebbe perdere fra i 5 ed i 10 punti percentuali.
- Lo scenario sarebbe negativo, anche nel caso di nuove elezioni.
- I mercati verosimilmente digerirebbero con un certo piacere un’approvazione del deal. Eventualmente con qualche modifica. In altre parole, sarebbe gradita una Brexit soft, con un’uscita non caotica dall’UE e un periodo di transizione di 21 mesi, che eviterebbe shock per le aziende, riducendo l’impatto economico. In questo caso la sterlina, verosimilmente, potrebbe guadagnare altri 2-3 punti percentuali in questo caso. In qualche modo, come visto nelle ultime sedute, ci sarebbe un certo ottimismo anche con una posticipazione della scadenza del 29 marzo.
- Assai complicato invece sembra un nuovo referendum. Scenario che potrebbe da un lato cancellare la Brexit, ma non escluderebbe ampi rischi, visto che significherebbe nuova incertezza fino ad un nuovo voto.
*Capo Analista di ActiveTrades
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